Aveva nevicato tutta la notte.
L'assenza di impronte -apparte le sue- rendeva tutto ancora più surreale.
Era l'assenza degli umani: la città era tutt'altra cosa -pensò- da quando gli umani erano spariti.
Partiti? Rapiti? Suicidati? Estinti? Semplicemente spariti.
Era successo così, all'improvviso. Non ce n'era stato alcun sentore.
Il giorno prima erano lì, coi loro rumori, i loro odori, la loro invadenza da padroni del mondo, e il giorno dopo non c'era più nessuno. Vuoto. Silenzio.
Come la neve di stanotte -pensò.
L'odore ci aveva messo un po' di più per sparire, come una traccia sospesa sopra ogni cosa, ma alla fine anche quello se n'era andato.
Era rimasta sola, la lupa. Lei e pochi altri animali erano rimasti padroni della città. La città eterna. La città vuota.
Un po' le dispiaceva per i gemelli: si era abituata a considerarli come figli.
Un po' le dispiaceva, ma solo un po': sarebbero sicuramente diventati degli stronzi, crescendo -pensò.
E ululò al silenzio.
Alla neve.
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