Questo blog inizia con
“Pantera”.
Ed è giusto che sia così.
È giusto perché è da qui che
vorrei partire.
Perché, dopo dieci anni di disegni
al computer, “Pantera” è stato il ritorno alla mano, al foglio di carta, al
pennino inzuppato nella boccetta d’inchiostro che graffia il foglio di carta.
Ma anche alla macchia, allo
schizzo, alla paura dell’errore sempre dietro l’angolo senza nessun “mela-z”
per tornare indietro.
E di conseguenza anche al
coraggio, al vai avanti, al buttati e non ci pensare.
E quindi mi butto, e non ci
penso.
Questo blog inizia così, e
da qui vorrei che andasse avanti.
Comincerò caricando un po’
di cose già fatte (“Pantera”, in primo luogo), ma vorrei che nel giro di poco
tempo diventasse qualcosa di diverso. Vorrei che qui nascessero storie, idee,
cose.
Vorrei che diventasse un
appuntamento.
Per ora è solo una
dichiarazione d’intenti, ma se qualcuno sarà qui, con me, a confrontarsi, a
dare suggestioni, idee, consigli; se qualcuno continuerà a ricordarmelo,
potrebbe anche accadere.
Io ci sarò.
Siateci.