Nessuno l’aveva notato,
pensavo.
L’equilibrio del pezzo era
tutto nelle sue mani.
Tutti seguivano il sassofono, o il piano, le circonvoluzioni melodiche e dissonanti della voce… eppure a tenere tutto insieme erano le note profonde, malinconiche del contrabbasso. Raccontavano una storia diversa da tutto il resto. Eppure lo unificavano… lo completavano, in qualche modo.
Era innamorato di lei.
Nessuno lo sapeva,
probabilmente, e nessuno se ne sarebbe mai accorto.
Ma a ben guardare era
evidente: lo sguardo, il tremito lieve delle spalle, l’attenzione con cui ne seguiva
ogni più piccolo movimento… non era importante, pensava.
Amore, passione, rabbia,
frustrazione diventavano primitiva risonante violenza.
Colpi secchi, sferzate di
basso. Violenti, risonanti colpi al cuore; pura malinconia che assecondava anche i più lievi percorsi della melodia. Come emanando direttamente da lei.
Forse è
proprio questo, la musica – la loro musica – pensavo: una continua battaglia,
una lotta. Amore e sesso. Inespresso. Sublimazione di sentimenti e passioni che
non avrebbero mai potuto vivere fuori da lì.
Proprio bello, come sempre
RispondiEliminaancora grazie, come sempre.
RispondiEliminada sotto i tuoi piedi... e puoi anche muoverti!