27 maggio 2014

IL VIAGGIO - one shot

Mi svegliai strano, quella mattina.
Intorno a me il mio paese, il solito di sempre.
Quello che amavo, ma non sopportavo più da ormai troppo tempo.
Un paese avaro, e piccolo. Incomprensibile, per certi versi, eppure così chiaro. Semplice.
E meschino.

Non sopporto più questo paese, mi dissi, così vuoto e insulso. Senza spazi né creatività. Senza prospettive.
Me lo ripetevo da troppo tempo, in realtà: dovevo andarmene.

Mi svegliai strano, quella mattina, con una nuova sensazione, nonprovata da tanto tempo: determinazione.
Dovevo andare via. E dovevo farlo subito.
Raccolsi le mie poche cose (una valigetta striminzita) e mi incamminai verso la stazione.
Intorno a me le facce di sempre: lunghe. Buie. Scavate dalla noia e dalla rassegnazione.
Paese di merda, pensai.
Ma non ero felice.

Non basta partire.
Servirebbe anche un certo entusiasmo.

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